Per tre volte ci rivolgiamo alla Madre di Dio chiamandola per nome e con un titolo che per noi è familiare: Maria, Madonna di Costantinopoli.
Questi due nomi rendono ancora più intima la preghiera alla Madre di Dio.
Vorremmo, per un attimo, toglierle la corona per far risuonare in noi, in tutto il loro splendore, le semplici parole del vangelo di Luca: “Il nome della Vergine era Maria" (Lc. 1, 27).
Il nome della madre di Dio era un nome comune.
Era lo stesso della sorella di Mosè e di altre donne presenti nei vangeli: la sorella di Marta e Lazzaro, Maria di Cleopa, Maria di Magdala e la madre di Giacomo e Ioses. Il suo nome è ricco di significati “desiderata, amata, amara, stella del mare, goccia del mare, ecc.”, ma nei vangeli il suo nome è ricordato in relazione a Gesù: “sua madre, non si chiama Maria?” (Mt 13,55).
Chiamandola per nome ci sembra di rivolgerle le parole dell’angelo: “non temere, Maria” (Lc 1,30), di esserle accanto come Giuseppe, lo sposo di Maria (Mt 1,16), di accoglierla nella nostra casa come la cugina Elisabetta o come il discepolo ai piedi della croce e di ospitarla, come gli apostoli, nella stanza al piano superiore (Atti 1,13).
Si chiamano per nome le persone che si conoscono, che ci appartengono, che entrano nei nostri ricordi.
Si chiamano per nome le persone che si amano, gli amici, i figli.
“Maria” è il nome con il quale molti cristiani hanno voluto chiamare le proprie figlie: è un nome che esprime un desiderio di protezione e consacrazione. Il nome Maria, arricchito dalla storia della madre di Gesù, è stato declinato in tante maniere: Immacolata, Assunta, Addolorata, Carmela, ecc. Tante sfumature di un unico nome, quello di Maria.
Gesù chiama sua madre “Donna” (Gv 2,4; 19,26), un appellativo che comprendiamo al termine del vangelo di Giovanni quando Gesù affida sua madre al discepolo che amava. Maria è la nuova donna, la nuova Eva che è all’origine della nuova generazione dei figli di Dio. Questa Donna è accolta dal discepolo che Gesù amava e diventa, usando un’antica espressione, la Madonna, “mea domina”, la mia signora (in francese madame).
Maria, la serva del Signore, è la nostra signora, colei che “tutte le generazioni chiameranno beata” (Lc 1,48). Il suo nome esprime la bellezza tutta femminile che si declina nel suo essere donna, sposa, madre, discepola. La ritroviamo in preghiera nella casa di Nazareth, con Giuseppe nella grotta di Betlemme, al tempio di Gerusalemme, nella sala delle nozze di Cana, alla ricerca di Gesù tra le vie della Galilea, sotto la croce, accanto agli apostoli.
Maria è la giovane ragazza di Nazareth che sente vibrare nel cuore le sua vocazione di Madre di Dio, che, non scoraggiandosi dinanzi al mistero della vita, accoglie con umiltà il progetto di Dio e, in fretta, corre verso la cugina Elisabetta.
Maria è la giovane sposa che, con Giuseppe, ripensa il suo progetto di vita meditando tutto nel suo cuore (cf Lc 2,19).
Maria è la donna che, nel silenzio di Nazareth, diventa madre, ascoltando la parola di Dio e mettendola in pratica (Lc 11,28), facendo la volontà di Dio (Mc 3,35) fin sotto la croce (Gv 19,25).
I trent’anni di Gesù sono il tempo in cui la giovane ragazza di Nazareth di nome Maria cresce con suo Figlio portando nel suo cuore l’invito dell’angelo: “non temere, Maria, hai trovato grazia presso di Dio” (Lc 1,30).
Madre di Dio e madre mia, Maria Madonna di Costantinopoli, che lasciando nella tua cara immagine le lontane contrade d’Oriente hai innalzato il tuo trono in mezzo a noi, mostraci sempre i tuoi occhi sovrani e materni e ottienici dal tuo Figlio divino tutte le grazie necessarie per l’anima e per il corpo, per noi, per le nostre famiglie, per la nostra Città e per tutti i nostri fratelli.
Madre di Dio e madre mia, Maria Madonna di Costantinopoli, che nella tua cara immagine ti mostri sempre congiunta col tuo bambino Gesù fa che non siamo mai separati da Lui per la colpa, ma che siamo invece sempre uniti con Lui per la grazia, la virtù la santità in tutti i giorni della nostra vita, e sino all’ultimo nostro respiro.
Madre di Dio e madre mia, Maria Madonna di Costantinopoli, che nella tua cara immagine ti mostri adornata di splendente corona, come il tuo Figlio divino, fa che seguendo su questa terra i vostri esempi, possiamo venire in cielo, a godere la tua gloria immortale, a lodare per sempre gli augusti e dolci Nomi di Gesù e Maria.
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