“Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio” (Eb 1,1). Così inizia la lettera agli Ebrei. È questo il senso dell’ascolto dell’Antica Alleanza nella nostre liturgie (particolarmente nella veglia pasquale): ascoltiamo come Dio ha parlato “nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti”. Ma il testo prosegue: “ultimamente, in questi giorni, Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio”. L’avverbio ultimamente ha una ricchezza di significati: ci dice non solo che la rivelazione di Gesù è avvenuta in un tempo storico determinato, ma anche che essa è l’ultima (non ce ne saranno altre). Gesù è “l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine” (Ap 22,13) . La solennità con cui viene proclamato il Vangelo durante la liturgia, sottolinea la definitività di Cristo nella rivelazione. “Egli è la Parola defini
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