Essi sono “lo specchio dell’anima” non solo perché ci comunicano o ci lasciano intravedere emozioni, pensieri,
sentimenti ma anche perché ci indicano dove è indirizzato il nostro sguardo.
Nell'icona gli occhi sono
importanti: lo sono quelli dell’immagine e lo sono quelli di chi osserva.
Gli occhi dell’icona non hanno particolari sfumature, non attirano l’attenzione su se stessi, piuttosto ci prendono per mano e ci coinvolgono in un incrocio di sguardi. Particolarmente significativi sono gli occhi della Madre di Dio che, se da una parte come molte icone, sono diretti verso colui che li guarda, dall'altra, conducano verso il bambino Gesù.
Così gli occhi di Maria sono “sovrani”
perché ci comunicano una distanza che viene dal mistero in cui lei è immersa,
da una profondità in cui ci perdiamo e da uno splendore che ci affascina. Gli
occhi di Maria sono “materni” perché sono rivolti al figlio con la tenerezza, la
cura e l’attenzione della madre. La sguardo amorevole di Maria sul figlio Gesù è
lo stesso che chiediamo di sentire su di noi perché lei è “Madre di Dio e madre
mia”.
In questo duplice senso
comprendiamo l’invocazione “mostraci i tuoi occhi”:
1. Guardando la tua immagine fa che
ci immergiamo nel grande mistero della tua maternità: «Per mezzo dei miei occhi
carnali che guardano l’icona, la mia vita spirituale s’immerge nel mistero
dell’Incarnazione» (S. Giovanni Damasceno).
2. Contemplando il tuo sguardo possa
sentirmi amato con la stessa tenerezza con la quale hai amato il tuo Figlio
Gesù.
Madre di Dio e
madre mia, Maria Madonna di
Costantinopoli, che lasciando nella tua cara immagine le lontane contrade
d’Oriente hai innalzato il tuo trono in mezzo a noi, mostraci sempre i tuoi occhi sovrani e materni e ottienici dal tuo
Figlio divino tutte le grazie necessarie per l’anima e per il corpo, per noi,
per le nostre famiglie, per la nostra Città e per tutti i nostri fratelli.
Madre
di Dio e madre mia, Maria Madonna di Costantinopoli, che nella tua cara
immagine ti mostri sempre congiunta col tuo bambino Gesù fa che non siamo mai
separati da Lui per la colpa, ma che siamo invece sempre uniti con Lui per la
grazia, la virtù la santità in tutti i giorni della nostra vita, e sino
all’ultimo nostro respiro.
Madre
di Dio e madre mia, Maria Madonna di Costantinopoli, che nella tua cara
immagine ti mostri adornata di splendente corona, come il tuo Figlio divino, fa
che seguendo su questa terra i vostri esempi, possiamo venire in cielo, a
godere la tua gloria immortale, a lodare per sempre gli augusti e dolci Nomi di
Gesù e Maria.
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