Le prime parole dell'Ave Maria sono il saluto che l'angelo ha rivolto alla Madre di Dio. Le parole seguenti, invece, sono quelle pronunicate da Elisabetta, cugina di Maria (Cf. Lc 1, 42).
Di solito, nei vangeli, l'appellatvo "benedetto" è rivolto a Dio; solo negli ultimi tempi viene rivolto agli uomini: "Venite, benedetti del Padre mio" (mt 25,34).
Nella benedizione che Elisabetta rivolge a Maria mi piace intravedere, nella Madre di Dio, un'anticipazione del premio dei giusti.
Perciò fra tutte le donne, lei è la benedetta!
In lei, non solo riconosciamo quella speciale benedizione che Dio rivolge alle donne nei mesi della gravidanza, ma anche quella santità tutta femminile che ha arricchito la storia della Chiesa.
In Maria vediamo la dolcezza di S. Teresa di Lisieux, la sponsalità di S. Caterina, l'umiltà di madre Teresa di Calcutta, la maternità di S. Gianna Beretta Molla, la verginità di S. Maria Goretti, la povertà di S. Chiara...
Tra tutte queste donne e tra le tante sante della "porta accanto" Maria è la benedetta.
Oggi riconosciamo la benedione di Dio sulla Madre di Dio come un dono su tutta la Chiesa e per tutta l'umanità:
Oggi riconosciamo la benedione di Dio sulla Madre di Dio come un dono su tutta la Chiesa e per tutta l'umanità:
Ave, o Maria, piena di grazia,
Il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
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