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La paternità è sapere di aver ricevuto un dono prezioso, condiviso e fragile.
La paternità è saper vedere negli occhi dell'altro i suoi sogni per amarli e impegnarsi perché si realizzino.
La paternità è responsabilità feconda e gioiosa che si diffonde aldilà dei propri figli..
La paternità è un attributo di Dio Padre...

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Si domandavano che senso avesse tutto questo

Le donne, nel vedere la pietra rimossa dal sepolcro e non trovando il corpo di Gesù, si chiedono che senso avesse tutto questo.  La pasqua porta con se una domanda di senso. Le domande di senso fanno parte della nostra vita. Quelle più profonde nascono da un evento, da una situazione nuova. A volte, emergono dall’incon tro con avvenimenti complessi: una malattia, la morte di una persona, il dolore, le ingiustizie. Altre volte, da eventi nuovi: la nascita, una scelta di vita, una relazione profonda.  Per le donne che seguivano Gesù sarà successa la stessa cosa. Finito il riposo sabatico, andavano al sepolcro per ungere di olii il maestro. Cercavano di alleviare un dolore immenso, dinanzi al quale i più forti, gli apostoli, erano  scappati.  L’olio profumato serviva per togliere l’olezzo della morte, per accarezzare, per l’ultima volta, un corpo che non avrebbero visto più. Certamente non serviva al cadavere, ma, probabilmente, era utile per loro;, avrebbe potuto risol...

Lasciatevi trasformare

Nel prefazio dei defunti il sacerdote prega: “ai tuoi fedeli, o Signore, la vita non è tolta, ma trasformata”. Questa invocazione ricorda l’atto di fede del credente dinanzi al mistero della morte e, contemporaneamente, unisce la vita del discepolo di Gesù al suo Maestro riconoscendo l’azione di Dio in tutta l’esistenza del credente. Il Signore non ci toglie la vita ma la trasforma.  In quest’azione di Dio, ossia dare una forma nuova, mi sembra di poter cogliere il senso profondo della Pasqua del Signore.  Cosa stiamo celebrando?  Certamente non un anniversario o un ricordo antico, ma un evento che ha cambiato la storia del mondo e la vita dei discepoli. Un incontro, una relazione che hanno il potere di trasformare. Quando amiamo una persona, lo stare con lei, necessariamente ci trasforma, ci cambia. Attraverso lei impariamo a conoscere tratti della nostra personalità o dimensioni della vita che prima ci erano nascosti o non completamente chiari.  Un'amicizia, un gra...

L'asciugamano: un pro-memoria per non lasciare i piedi bagnati

In questo anno pastorale abbiamo messo al centro della nostra riflessione il tema della “Comunità educante”. La parrocchia è il luogo in cui sperimentiamo percorsi educativi in cui tutta la comunità è educata dal Maestro alla vita piena del Vangelo.  Nei vangeli l’appellativo “maestro” (“rabbì”) è attribuito a Gesù in diverse occasioni ma solo nell’ultima cena Gesù stesso si auto-definisce maestro, unendo questo appellativo a quello di Signore. Quest’autodefinizione di Gesù rende il racconto dell’ultima cena unico non solo per i gesti compiuti ma anche per il significato che a questi viene attribuito dallo stesso Signore. Perciò, prima di dirci cosa dobbiamo fare, egli ci racconta qualcosa di se stesso. In quei gesti ci rivela un tratto fondamentale della sua vita.  Tutto questo non avviene con un discorso ma con la loquacità delle azioni che l’evangelista Giovanni ci descrive con una minuziosità e una ritualità che conservano  il loro fascino. Come Gesù ammaestra la sua ...