“Beati voi quando, mentendo, diranno ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi ed esultate” (Mt 5)
Carissimi fratelli e sorelle,
non sono mai stato così tanto felice di essere prete come in questi giorni per due motivi:
- innanzitutto perché ho sentito la solidarietà e la comunione di tante famiglie, giovani e gruppi della nostra Città. Mentre alcuni hanno cercato di fare terra bruciata attorno a me, ho visto fiorire da ogni parte atteggiamenti, messaggi e gesti di affetto e amicizia;
- sono felice perché il Signore ha permesso che in me non germogliasse alcun sentimento di rancore, rabbia o vendetta verso chi ha giocato con il mio nome inventando storie mai esistite, parole mai pronunciate, gesti minimamente pensati, né voluti.
Non vi nascondo che mi sono chiesto perché qualcuno abbia voluto, attraverso calunnie e bugie, diffamare il mio nome e macchiare l’abito che indosso.
Non so ancora il perché e, a dire il vero, più passa il tempo e meno mi interessa.
Ma se qualcuno pensa che questa storia possa far diminuire l’affetto per la gente della mia Città, il mio impegno per la Chiesa di Acquaviva e la sua Cattedrale, può stare tranquillo.
Non sono diventato prete per avere applausi e consensi, perciò nulla potrà far diminuire la mia volontà di mettermi a servizio del Vangelo per il bene della Città e della Chiesa.
Nell'omelia di Natale ho detto: che Acquaviva è brutta perché non è amata. Oggi amo ancora di più questo Paese e farò tutto il possibile perché possa crescere nel bene e nella fratellanza.
Carissimi fratelli nella fede,
non dimentichiamo le parole di Paolo: “siate lieti…”
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