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30 maggio: i dolci nomi di Gesù e Maria

“Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia che il tuo Nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita. / Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo,/ poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità/ non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria./ Così voglio fare durante la mia vita e spero particolarmente nell'ora della morte/ per venire a lodare eternamente in Cielo/ il tuo amato nome: "O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria".
Così S. Alfonso M. De Liguori si rivolge a Maria. 
In questa preghiera comprendiamo il senso del nome di Maria. 
Invochiamo il suo nome perché possiamo sentirla sempre presente nella nostra vita, perché possa soccorrerci nei momenti del bisogno, perché ci sia accanto negli ultimi momenti della nostra vita.
Il nome di Maria ha tanti significati. Su alcuni (Signora, bella) abbiamo già meditato in questo periodo. Nel suo nome alcuni ritrovano due significati “or”, luce, più “yam”, mare, perciò Stella o Stella del mare
La stella del mare è la stella polare, la stella più luminosa, più alta e ultima di quelle che formano l'Orsa Minore, vicinissima al polo fino a sembrare immobile. A questa stella si guarda per orientarsi e aiuta il navigante a dirigersi, quando non possiede la bussola.
La pietà popolare e la liturgia spesso si rivolge a Maria come stella: 
Alma Redemptoris Mater: “O santa Madre del Redentore/ porta dei cieli/ stella del mare/ soccorri il tuo popolo che anela a risorgere”.
Ave Maris stella: “Ave, stella del mare/ madre gloriosa di Dio/ vergine sempre, Maria, porta felice del cielo”.
La Sirventese, inno composto dal sacerdote don Luigi Sanseverino Gramegna e dedicato alla Regina Apuliae: “O stella della sera/lampada d'oro fino/ accesa per chi spera nel Figlio tuo divino. /Preghiera di chi nasce, conforto di chi muore, /guida al gregge che pasce per le vie del Signore. / Madre nostra pia, /Ave Maria!”
Stella Coeli “La Stella del Cielo, che allattò il Signore, / ha estirpato la peste mortale che il progenitore degli uomini portò nel mondo. / La stessa Stella si degni ora di domare gli astri, / le cui guerre affliggono il popolo con la piaga della crudele morte. / Clementissima Stella del mare, soccorrici contro la peste. / Ascoltaci o Signora, poiché tuo Figlio ti onora non negandoti nulla. / Gesù salvaci, poiché per noi la Vergine madre ti prega”.

A questa preghiera è attribuito un racconto del 1317. Durante una grande peste che colpì la città di Coimbra in cui vi era un monastero di clarisse. Il timore era così grande che la badessa stava pensando di aprire il monastero e chiedere alla suore di rifugiarsi altrove. In quel momento bussa alla loro porta un personaggio misterioso, un mendicante che consegnando loro una carta piegata le inviata a leggere quanto scritto. Le religiose ritrovano la preghiera “Stella coeli extirpavit…”; da quel momento la preghiera aprì e chiuse le ore canoniche del mattino e del pomeriggio e, meraviglia, nel monastero e nei dintorni cessò ogni pericolo di contagio.

Concludiamo il nostro percorso guardando l’icona della Madonna di Costantinopoli sul cui maphorion è tracciata una stella. 
Questa stella, nella iconografia bizantina richiama la verginità di Maria, ma, accompagnati dal significato del suo nome vogliamo leggerla come un richiamo al nome di Maria e di Gesù.
Maria è la stella più alta, la più bella, la più vicina a Gesù, la stella del mattino, la stella che non conosce tramonto.
La stessa polare guida il cammino nella notte: essa non attira a sè ma permette che il viandante possa compiere il suo percorso verso la meta. Così Maria non è una stella che attira verso di sé. Lei è presente nel cammino dei cristiani, della chiesa, dell'umanità che la invoca perché, specialmente nei momenti bui, ogni possa seguire la via che lo porta a Cristo, meta del nostro pellegrinare. 
I loro nomi, perciò, siano nel nostro cuore, purifichino le nostre labbra, rinnovino i nostri pensieri nell'attesa del tempo in cui per sempre potremo lodarli senza fine.

Madre di Dio e madre mia, Maria Madonna di Costantinopoli, che lasciando nella tua cara immagine le lontane contrade d’Oriente hai innalzato il tuo trono in mezzo a noi, mostraci sempre i tuoi occhi sovrani e materni e ottienici dal tuo Figlio divino tutte le grazie necessarie per l’anima e per il corpo, per noi, per le nostre famiglie, per la nostra Città e per tutti i nostri fratelli.

Madre di Dio e madre mia, Maria Madonna di Costantinopoli, che nella tua cara immagine ti mostri sempre congiunta col tuo bambino Gesù fa che non siamo mai separati da Lui per la colpa, ma che siamo invece sempre uniti con Lui per la grazia, la virtù la santità in tutti i giorni della nostra vita, e sino all’ultimo nostro respiro.

Madre di Dio e madre mia, Maria Madonna di Costantinopoli, che nella tua cara immagine ti mostri adornata di splendente corona, come il tuo Figlio divino, fa che seguendo su questa terra i vostri esempi, possiamo venire in cielo, a godere la tua gloria immortale, a lodare per sempre gli augusti e dolci Nomi di Gesù e Maria. 

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